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Reiki nella foresta: lezioni dagli alberi

    Lezioni dagli alberi

    Reiki e foresta

    L’anno scorso ho partecipato ad un ritiro di Reiki immersa in un foresta. Parte delle nostre giornate sono state trascorse in una grande sala comune con grandi finestre finestre. Queste si affacciavano su bellissimi castagni e gigantesche querce; abbiamo anche trascorso diverso tempo a fare esercizi di Reiki all’aperto nella natura.
    Mi sono così resa conto che gli alberi erano molto propizi al lavoro spirituale interiore che stavamo facendo. Non solo ci sostenevano con la loro presenza, ma ci hanno insegnato qualcosa con la loro energia.

    Vecchie e nuove cicatrici

    Lo scorso maggio, quando ho partecipato al ritiro, erano passati solamente pochi di mesi da un intervento chirurgico importante ad entrambe le ginocchia. Mi sentivo ancora debole, soffrivo di diversi fastidiosi dolori e non avevo ancora riacquistato completamente la mia mobilità.
    Durante uno degli esercizi meditativi, abbiamo dovuto scegliere un albero con cui connetterci. L’albero con cui ho lavorato era molto insolito, aveva la base larga e aperta, annerita dalle cicatrici di qualche incendio passato. Dalla cima di questa base danneggiata è cresciuta un’intera famiglia di nuovi bellissimi rami forti, vitali e alti. Mi trovavo alla base dell’albero, nella sua zona più vecchia e bruciata e gli offrii Reiki.
    Con il tempo, mentre stavo in piedi a contatto dell’albero, i miei occhi hanno preso contatto con le linee annerite e i riccioli di corteccia. Il mio naso ha inalato il vecchio odore di fumo, le mie dita hanno toccato le superfici rovinate dal fuoco; tenevo gli occhi aperti e lentamente ho cominciato a vedere più in profondità della superficie bruciata e sfregiata della corteccia. Mi trovavo a percepire e a “vedere” le linee e le curve del tronco dell’albero, davvero una bella sensazione.

    Sentire oltre la vista

    Sentivo la mia attenzione spostarsi verso l’energia sopra di me, verso la nuova crescita, leggera e luminosa. Portai gli occhi verso il cielo e vidi la corteccia color cannella e le foglie verde brillante che arrivavano fino al cielo. Il mio naso percepiva il profumo dell’albero sopra di me. Le mie mani desideravano allungarsi e toccarli, ma le foglie erano troppo alte perché potessi raggiungerle.
    Poi ci fu chiesto di trovare il suono del nostro albero e così mi sedetti tranquilla per un po’ in silenzio, non sapendo se sarei riuscita nell’esercizio richiesto. Dopo poco, inaspettatamente cominciai a percepire un tono leggero, morbido e bello che nasceva dentro di me. Mentre riuscivo tranquillamente ad “ascoltare” il suono nell’albero, potevo sentire la vibrazione che dava voce alla forza dell’albero, alla sua forza, e anche alla sua bellezza; anche le sue cicatrici erano belle, avendo reso quell’albero quello che era, raccontando la sua storia unica, del suo sorprendente recupero.
    Quando è stato il momento di terminare l’esercizio ho continuato a stare in contatto con l’albero, ringraziandolo per un momento, per essere stato con me durante questo esercizio e mentre lo facevo ho avuto improvvisamente una sensazione molto strana: sentivo che l’albero mi rispecchiava, o forse ero io a rispecchiare l’albero. Ho guardato l’albero e ho pensato: sì, sono proprio come te, bruciata, sfregiata, un po’ rotta, ma… c’è speranza!

    Reiki nella foresta: lezioni dagli alberi

    Tempo di gratitudine

    Mi accorgo che ogni giorno che passa cresco più forte e più sana. Una nuova vita e una nuova guarigione arriverà presto sulle ceneri dal vecchio e le difficoltà passate saranno un ricordo insieme alle mie cicatrici, parte della mia storia, sarò di nuovo forte.
    Tutte queste realizzazioni sono avvenute all’istante, e mi sono ritrovata inaspettatamente in lacrime, in piedi accanto al mio albero e per la prima volta dopo tanto tempo, queste non erano lacrime di dolore per quello che avevo passato, ma piuttosto lacrime di speranza per un futuro di forza e salute. Il mio cuore si è gonfiato di gratitudine per l’albero, per il fatto di essere rimasto lì per tanti anni, per il fatto che che diventava sempre più forte e più alto ogni giorno, perché era un simbolo di ciò che anch’io potevo fare.

    Un nuovo incontro

    Lo scorso novembre, ci siamo visti nuovamente nello stesso luogo per altri quattro giorni di meditazione e contemplazione spirituale. Questa volta, erano passati sei mesi dalla precedente, mi sono sentita una persona diversa, guarita e forte. Ho sentito tutta la mia nuova crescita e mi sono sentita piena di gratitudine per la mia salute. Ancora una volta, durante uno dei giorni, abbiamo camminato fino al boschetto e abbiamo scelto un albero con cui lavorare. Questa volta, abbiamo avuto in consegna una visualizzazione energetica specifica da fare con il nostro albero. Io stavo in piedi con il mio albero, con le mani sul tronco, visualizzando il flusso di energia. Dopo qualche istante, ho pensato tra me e me: “credo di dover fare un passo indietro, mi sento come se stessi mettendo pressione a questo albero”. Così ho fatto un passo indietro e sono rimasto in piedi con le mani vicino ai fianchi a pochi metri dall’albero, sentendo un forte legame con la terra dentro di me. In quel momento ho semplicemente invitato l’albero a connettersi con me, se voleva. Sono rimasto a lungo in piedi a guardare i disegni sul tronco, assorbendo l’odore dell’albero, permettendo al mio sguardo di spostare il tronco verso le foglie e il cielo in alto.

    Un ascolto attento

    Sentivo i miei pensieri lenti e la mia quiete interiore prendere il sopravvento. Dopo alcuni minuti mi è venuto in mente uno strano pensiero: “Beh, solo perché è un albero, non significa che non possa farsi avanti per connettersi e guarire. Anche gli alberi possono scegliere, proprio come gli animali o le persone”. Che strano pensiero in quel momento! All’improvviso ho sentito un po’ di solletico alla caviglia destra. Ho guardato in basso e ho notato che c’era un alberello davvero piccolo che cresceva alla base di questo gigante. Era nuovo, alto una decina di centimetri. Mentre contemplando inaspettatamente il libero arbitrio degli alberi, uno dei suoi rami si era allungato e mi aveva sfiorato una gamba. Mi trovai a sorridere, mentre mi accovacciavo e tracciai i simboli del Reiki dolcemente sui ramoscelli e sul tronco del piccolo albero. Sussurrai al piccolo: “Credo che non ci sia niente di male se ti tocco, visto che questa volta mi hai toccato tu per primo”.

    Tutto ci insegna

    Questa esperienza mi ha fatto davvero riflettere. Innumerevoli volte mi sono seduto in un trattamento Reiki, offrendolo a persone lontane e innumerevoli volte ho visto la persona scegliere di farsi avanti e di entrare in contatto con me. Tenere semplicemente la giusta distanza e invitare. È strano che non abbia pensato di avvicinarmi all’albero con lo stesso rispetto, se solo perché è un albero ancorato al suolo non ha avuto la possibilità di scegliere la propria guarigione. Quel piccolo albero mi ha aiutato a ricordare che ogni essere vivente può essere il nostro maestro, se solo ci apriamo a questa possibilità e ascoltiamo attentamente. Ogni essere vivente è un essere unico che si occupa del proprio viaggio e ancora di più, questo piccolo albero mi ha fatto capire che non solo le persone e gli animali, ma anche gli alberi e gli altri esseri viventi sono capaci di scegliere di condividere, connettersi e insegnare al mondo che li circonda.

    Reiki nella foresta: lezioni dagli alberi

    Gratitudine e rispetto

    Queste due esperienze di guarigione con gli alberi mi hanno dato un grande senso di gratitudine e di rispetto per gli alberi di questo pianeta: sono insegnanti straordinari e pensando a loro e alla loro esistenza mi sono venuti in mente i 5 precetti del Reiki:
    Solo per oggi, non arrabbiatevi: gli alberi non portano rancore per le cose che gli umani hanno fatto loro nella nostra breve storia su questa terra.
    Non preoccupatevi: non temono ciò che potrebbe riservare il futuro. Resistono con coraggio e forza d’animo, indipendentemente da ciò che accade loro nel corso della loro lunga vita.
    Siate umili: non si spingono verso gli altri; sono ascoltatori e osservatori del loro mondo, si arrendono e lasciano che l’energia vitale fluisca attraverso di loro.
    Sii onesto: sono onestamente “solo” alberi; non cercano di essere nient’altro, stanno in piedi e crescono, vivendo pienamente il momento presente osservando le stagioni passare.
    Mostrate compassione: Danno così tanto al mondo che li circonda, senza aspettative, l’aria che respiriamo e tanta tanta bellezza, capiscono che nessuno sta in piedi da solo, e si tendono le braccia l’uno verso gli altri, aggrovigliando le proprie radici per sostenersi a vicenda e aumentare la stabilità.

    Esempio ed equilibrio

    Prendendo esempio da questi grandi insegnanti, vivremmo una vita molto più in equilibrio e potremmo superare più facilmente i momenti difficili della vita.

    Potremmo anche durante la prossima passeggiata nel bosco, provare a stare fermi e tranquilli con un albero ed essere, solo per un momento, proprio come un albero. Poi provare invitarlo a connettersi con noi, non si sa mai cosa potrebbe succedere, ma ho la sensazione che potremmo imparare qualcosa di nuovo!

    Se mai avrai la possibilità di condividere il Reiki con gli alberi, avvicinati a loro e stai a vedere cosa ti succede!


    Reiki nella foresta: lezioni dagli alberi

    Ringraziamo Elisa Parrini per l’articolo


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