Il Solstizio d’inverno è il giorno più corto dell’anno, la notte più lunga
Nell’emisfero nord si verifica tra il 20 e il 22 dicembre, con variazioni di anno in anno, a seconda del percorso (ellittico) della Terra intorno al Sole.
In tante culture dell’emisfero boreale il solstizio d’inverno è riconosciuto come un momento importante, un tempo che richiede il rispetto del riconoscimento e della celebrazione. Il Natale è, naturalmente, una di queste festività, poi ci sono i Saturnali e Yule, da cui il Natale ha preso in “prestito” l’uso di creare addobbi con l’agrifoglio e festeggiare con la famiglia. I riti mitraici poi riconoscevano anche loro il periodo del solstizio come il periodo sacro del rinnovamento; non c’è niente di nuovo o particolarmente cristiano nella celebrazione del Natale e di altre celebrazioni simili al Solstizio d’Inverno nell’emisfero nord: le radici di tutte queste celebrazioni stagionali affondano nell’antichità, attingendo dai riti sciamanici del Neolitico.
Tra i Sami, i siberiani e diverse altre tribù dell’estremo nord, c’era ed esiste anche ora una modalità molto simile nelle pratiche sciamaniche che circondano le cerimonie del Solstizio d’Inverno: il popolo presentava allo sciamano doni importanti, a seconda della natura della propria cultura, per officiare la celebrazione: poteva trattarsi di cibo, pellicce, legna da ardere, monete, o metalli preziosi.
La coscienza alterata
Un Albero Sacro, veniva eretto al centro della casa dello sciamano o negli spazi comuni; ‘albero officiava lo sciamano che era chiamato dal popolo a sottoporsi alla “piccola morte”. In questa cerimonia lo sciamano si trovava intenzionalmente in un’esperienza simile alla morte, permettendo così allo Spirito di liberarsi dal proprio corpo e di viaggiare nei regni accessibili a chi si trova in quello stato. Utilizzando i mezzi a disposizione, lo sciamano poteva e può anche ora sperimentare una profonda trance che permetterebbe al suo spirito di volare libero. Il suono del tamburo sciamanico è uno dei metodi per raggiungere uno stato di coscienza alterato che permette allo sciamano di ascendere in estasi spirituale essere in grado di seguire il Sentiero dello Spirito, rappresentato appunto dall’Albero Sacro.
Un viaggio fuori dall’oscurità
È nel momento di massima oscurità che il Sole comincia a tornare e le giornate cominciano così ad allungarsi irradiando luce nel mondo; questo ritmo naturale della danza della Terra e del Sole è indubbiamente uno stimolo. Come tutte le cose che sono rimaste nascoste nell’oscurità cominciano a rivelarsi alla luce del giorno, così tutte le cose che tendiamo a nascondere nelle nostre tenebre interiori cominciano ad essere portate allo scoperto insieme all’allungarsi delle ore di luce. Generazioni dopo generazioni che hanno sperimentato l’esperienza di questo ciclo della natura e delle dinamiche della nostra Anima, hanno portato i popoli delle antiche culture antiche a utilizzare gli stessi modelli della natura per affrontare efficacemente le loro difficoltà, la sofferenza, l’angoscia e traumi che erano nascosti nell’oscurità della loro Anima.
Tempo di cancellare i debiti e di accettare
Uno dei più grandi fardelli che portiamo con noi è il rimpianto di aver subito un torto o di avere un debito che non ci è stato ripagato.
Perdonare i rancori di essere stati sminuiti e il cancellare i debiti che ci sono dovuti, porta una grande liberazione dalla sofferenza e un grande sollievo. In questo periodo dell’anno infatti, insieme al ritorno del Sole e della luce nella nostra vita, la possibilità simbolica (ma anche materiale) di ricominciare da capo è decisamente rilevante. Questa opportunità è stata sfruttata dai nostri antenati e da quelli che ancora oggi continuano ad attingere alla loro saggezza antica, per liberarsi dai fardelli dell’anno passato ed entrare così nel nuovo anno liberi dal peso di aggrapparci a come avremmo voluto che le cose fossero state state, piuttosto che accettare come stanno invece le cose.
Abbondanza in arrivo
Le cerimonie celebrate al Solstizio d’Inverno possono essere molto potenti nel loro effetto trasformante; rafforzano il potere di ognuno di risvegliare i propri doni spirituali. Sono cerimonie di compassione e liberazione, di benedizione, benessere e abbondanza nell’anno a venire.
Sono davvero giorni preziosi questi!
Un viaggio fuori dall’oscurità
Ringraziamo Sara per l’articolo
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